

LE CAVITÀ DEL SEGNO - GRAVE / I PARTE
Performance di danza site specific
Produzione Versiliadanza
Coreografia Marta Bellu
Danza / performance Laura Lucioli, Francesco Toninelli
Suono Francesco Toninelli
Luci Lucia Ferrero
Con il sostegno di Fondazione Armunia e Open Dialogo, un progetto di scambio culturale bilaterale gestito da Stopgap Dance Company e commissionato dall'Arts Council England, dal Ministero della Cultura italiano (Dipartimento dello Spettacolo), dall'Istituto Italiano di Cultura di Londra e dal British Council. In collaborazione con Associazione Mus.e e MAD Murate Art District.
SINOSSI
L’immaginario che illumina il buio è ecologico, ma non antropocentrico; una stratificazione polimorfa e sonora di corpi astratti e viventi: sassi e volti, ossa e mani, pelli - che precipitano, sprofondano, si sedimentano, scolpiscono il tempo, fanno i versi, dormono nell’ombra e generano sogni. Composizioni di esseri ibridi che gravitano in uno spazio primordiale come frammenti minerali e onirici. Apparizioni sonore, generate dai percorsi delle mani, che risuonano nelle cavità.
DESCRIZIONE I
l lavoro indaga il gesto come primo segno naturale, prima traccia del pensiero umano, nelle cavità, all’origine del linguaggio. La ricerca si sviluppa all’interno della relazione tra la gestualità e il suono, ed esplora la dimensione sonora, sensibile e vivente dell’immagine: quella generata dai percorsi delle mani e dal gesto come strumento semiotico che genera linguaggio. Nel movimento di celare e svelare l’invisibile, tra nitidezza e opacità, nelle cavità dell’immagine - svuotata e plasmata dalla gravità - morfologie cristalline sotterranee prendono forma nel buio in una tensione tra geometria e presenza. Una grancassa di pelle suonata dalle mani, una superficie per far risuonare i gesti e i materiali: la ricerca sonora e musicale è basata sulla dimensione fisica del suono, oggettuale e gestuale, e su un approccio strumentale basato sul maneggiare oggetti vari: simbolici, rituali, plastici, di scarto, naturali e minerali che vengono percossi, sfregati e roteati con tecniche elementari. La ricerca gestuale-coreografica lavora in interconnessione con quella sonora e musicale, individuando nel gesto l’unità espressivo-relazionale generativa della composizione.